CALDAIE A CONDENSAZIONE

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Un uso intelligente dell’energia domestica è un risparmio energetico, che si traduce in un risparmio economico: cioè bollette più basse per l’elettricità e il gas; grazie allo sviluppo tecnologico, si può usare razionalmente l’energia in casa senza rinunciare al comfort.
Gli apparecchi oggi in commercio consentono il recupero del 15% dell’energia del combustibile precedentemente sacrificata per far salire i fumi sopra il tetto: è molto più semplice, più sicuro e meno costoso spingerli con un ventilatore.

La caldaia a condensazione è una caldaia apparentemente in grado di ottenere rendimento termodinamico superiore al 90% (potere calorifico inferiore)[1] del combustibile utilizzato anziché sul potere calorifico superiore alla potenza nominale grazie al recupero del calore latente di condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi della combustione. Vi è inoltre una conseguente riduzione delle emissioni di NOx e CO2.

La caldaia a condensazione può recuperare gran parte del calore latente dei fumi prima che vengano espulsi con il camino. La tecnologia della ‘condensazione’ consente infatti di togliere calore ai fumi fino a farli tornare o allo stato di liquido saturo o, in taluni casi, di vapore umido, con un recupero di calore utilizzato per preriscaldare l’acqua di ritorno nella caldaia. In questo modo la temperatura dei fumi in uscita (che può attestarsi sui 30 °C) è prossima alla temperatura dell’acqua in ingresso. È possibile lavorare con tali temperature dei fumi, quindi condensare, perchè le caldaie a condensazione utilizzano scambiatori di calore realizzati con metalli resistenti all’acidità delle condense.
I fumi scaricati a bassa temperatura non sfruttano però il tiraggio naturale del camino e vanno espulsi grazie al ventilatore inserito a monte del bruciatore; abbiamo quindi una linea fumi in pressione che deve essere a tenuta, per questa ragione lo scarico di più caldaie in un unico camino diventa il nodo da gestire in modo adeguato .

Inoltre nella maggior parte dei casi le caldaie a condensazione presentano un bruciatore di tipo premiscelato che ha il vantaggio di mantenere costante il valore di anidride carbonica presente nei fumi al variare della potenza del bruciatore e di avere ridotte emissioni di monossido di carbonio e di NOx). Con tale assetto è costante la temperatura di condensazione del vapore acqueo nei fumi, circa 55 °C.

Quindi una caldaia a condensazione è una caldaia che “può” condensare i vapori di combustione; condizione necessaria è che la temperatura dell’acqua in ingresso sia più bassa della temperatura relativa alle caldaie convenzionali.

Particolarmente conveniente è accoppiare la caldaia a condensazione con un impianto di riscaldamento con punto di lavoro a bassa temperatura, che resta acceso più a lungo rispetto al tempo di accensione di una caldaia convenzionale, che fornisce alla caldaia a condensazione acqua in ingresso a temperature di 35/40 °C.